La scala di Beaufort fu inventata nel 1805 da un ammiraglio inglese per stabilire un linguaggio universale che consenta a tutti i marinai di classificare la velocità del vento. Ancora oggi la scala viene utilizzata da chiunque si trovi in mare con un imbarcazione, vediamo in questa guida come funziona.
In pratica la tabella è divisa in tre colonne e undici righe, sulla prima colonna è indicata una successione di numeri che indica la forza del vento, sulla seconda è indicata la velocità del vento e sulla terza il nome che è stato dato al vento con quelle caratteristiche; nella terza colonna è riportata anche la descrizione del fenomeno. Per poter stabilire a quale valore della scala si trova il mare in quel momento si possono utilizzare gli strumenti di bordo della nave oppure basarsi sui propri sensi.
Se non hai una barca tecnologica devi per forza basarti sui tuoi sensi per stabilire il valore nella scala. Per questo scopo è sufficiente che leggi la terza colonna della tabella dove si trova la descrizione del fenomeno, ad esempio: il fumo sale verticalmente in cielo e il mare sembra uno specchio, corrisponde come descrizione alla forza 0 uguale alla velocità del vento inferiore a un nodo. Tutte le forze hanno una loro descrizione.
In questo caso la vista e gli altri sensi ci possono guidare a interpretare il valore della scala. Tuttavia al giorno d’ oggi anche le barche più semplici dispongono di un anemometro per misurare la forza del vento, in questo caso una volta letta la forza del vento sullo strumento che è indicata con i primi dieci numeri naturali, per esempio 1, basta fare corrispondere il valore della velocità sulla tabella e leggere la descrizione; infatti soprattutto per certi tipi di imbarcazioni leggere questi dati sono fondamentali per stabilire la rotta da seguire.