Gli esperti sono tutti concordi nel sostenere che il sale va utilizzato con moderazione, eppure per molte persone è davvero inconcepibile mangiare cibi che ne siano privi. Il tradizionale cloruro di sodio, o sale da cucina, provoca effetti negativi sull’organismo se consumato in eccesso. Utilizzare troppo sale può incrementare il rischio di patologie quali la ritenzione idrica e l’ipertensione. In termini di quantità, l’ideale è non superare i 3,5 grammi di sodio al giorno. Ai fini del calcolo, bisognerebbe comprendere anche gli alimenti confezionati e lavorati che lo contengono. Si può compensare il sale con l’utilizzo d spezie, aceto, limone, cipolla e aglio. Anche le salse contengono molto sale, attenzione a quella di soia, che ne contiene parecchio, pur essendo poco calorica.
Ci sono però varietà con caratteristiche particolari che conviene conoscere.
Il sale blu di Persia è molto raro e pregiato, e viene estratto dalle miniere dell’Iran. Questo tipo di sale è privo di antiagglomeranti, incontaminato, ed il suo colore è dato dalla silvinite, una variante de componente principale del sale. Il suo gusto è decisamente forte, deciso, e presenta un piacevole retrogusto speziato. Questo tipo di sale può essere utilizzato anche in grani per decorare i piatti, il suo sapore viene esaltato se macinato al momento.
Il sale nero di Cipro viene estratto dall’isola di Cipro, ed ha la forma di un cristallo di piramide concava. Questo sale è nero a causa della presenza di carbone attivo, che viene utilizzato nella medicina alternativa e tradizionale per combattere il gonfiore addominale. Questa varietà di sale è particolarmente consistente ed ha effetti benefici sull’organismo. Si consiglia di utilizzarlo sulle patate dolci fritte e sul pesce bianco.
Il fior di sale della Camargue è molto ricercato dagli chef, che lo considerano come il caviale, in termini di preziosità. Questo sale viene raccolto rigorosamente a mano dalle acque incontaminate ad Aigues Mortes ed è ricco di oligoelementi. La sua consistenza lo rende perfetto per esaltare gli ingredienti nei piatti e nella preparazione di cocktail, poiché si scioglie immediatamente.
Il sale nero delle Hawaii è ricco di carbone attivo e di elementi della lava vulcanica, che si aggiungono al sale nel momento dell’essiccazione. Il sapore è amaro, i grani sono molto grossi, con un retrogusto leggermente affumicato. In cucina è perfetto con il lombo, il caviale e soprattutto con il salmone. E’ in grado di rendere saporito e gustoso anche un piatto semplice come la pasta in bianco. Il sale rosso delle Hawaii è tipico di queste isole, e prende il nome da un’argilla di colore rosso di origine vulcanica ricca di ferro. Questo sale è caratteristico per il suo sapore di nocciole tostate ed il retrogusto leggermente ferroso. Con i piatti di carne questo sale è perfetto, per esempio arrosti e grigliate.
Il sale viola Kala Namak si estrae in India, ed è conosciuto anche con il nome di “Sanchal”. Il suo sapore delicato fa sì che vada bene sia con i cibi cotti che con quelli crudi. E’ ideale per insaporire zuppe, snack, asparagi, uova, piatti etnici.
E poi c’è il sale rosa dell’Himalaya, che è il sale puro per eccellenza. Viene estratto a mano dalle miniere di una regione del Cashemire pachistano, ed è esente da qualsiasi tipo di contaminazione. Il suo colore rosa delicato deriva dalla presenza del ferro. Si trova in vendita sia fino che in cristalli più grossi. Questo sale esalta il sapore delle verdure grigliate, carne alla brace ed insalata.