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Come Organizzare uno Swap Party

Ho scoperto l’esistenza dello Swap party e sono tentata di organizzarne uno. In questo periodo infatti sono stressatissima dal cambio di stagione. Certo, avevo una gran voglia di primavera, ma come al solito la bella stagione arriva con un sacco di incombenze.
Il che significa, in generale,
– repulisti generale della casa (ma mi faccio aiutare, altrimenti schiatto)
– riorganizzazione dei tempi di gestione delle bimbe: più tempo fuori casa e all’aria aperta (grazie a dio) significano anche meno tempo per tutto il resto
– cambio degli armadi, con relativo check di cosa va ancora bene a Margherita, di cosa si può passare a Cecilia, che se cresceva come dio comanda avevamo qualcosa in più da metterle e invece ha raggiunto sua sorella bypassando un sacco di scatole di vestitini messi da parte per lei.

A tutto ciò almeno nel mio caso, si aggiunge un sonno atroce che mi perseguita ogni anno per qualche settimana dopo il cambio dell’ora. Mi sembra di essere un bradipo, mi addormenterei ovunque, anche adesso ho la palpebra calante 🙁 !
Ecco, tutto ciò per me è fonte di stress, in particolare la questione del vestiario mio, delle bimbe e dell’uomo di famiglia che tipicamente non si preoccupa per niente di quel che c’è o non c’è negli armadi.
E lo swap che cosa c’entra? E’ la mia nuova terapia per far fronte al cambio di stagione. Anzitutto definiamo bene cos’è: uno swap party è una festa o un ritrovo in cui ci si scambiano le cose. In pratica è un modo di fare shopping a costo zero e senza spreco all’insegna del riciclo: capi di abbigliamento, accessori, biancheria per la casa, trucchi per chi li usa, scarpe, sabot.
Insomma niente di più comodo per chi non ama girar per negozi, non ha grossi budget da spendere per i vestiti e ha bisogno di qualcosa di nuovo, anzi di usato da mettere. L’unica condizione è che tutti i partecipanti portino qualcosa, ma non si devono assolutamente fare i conti!

Lo swap party si può organizzare a casa con le amiche, o con altre mamme per swappare vestitini dismessi dei bimbi (coniamo il Baby swap party) oppure, per fare le cose in grande, si può organizzare come evento aperto a tutti, magari nel proprio quartiere o tra famiglie che ruotano attorno ad una scuola o addirittura come evento cittadino.
La prima soluzione secondo me è migliore per iniziare: più famigliare e meno impegnativa, può essere un’occasione per vedere vecchie amiche o per fare una serata diversa (magari senza figli 😀 ) e anche per mangiare e bere qualcosa insieme…a swap concluso.
Ma come funziona uno swap party? I partecipanti, o gli invitati, portano con sé vestiti o altri oggetti (la scelta va definita dagli organizzatori) che non usano più e di cui devono essere disposti a liberarsi. L’obiettivo è quello di scambiare i propri capi di abbigliamento o oggetti con altri simili per tipologia e rifarsi il guardaroba gratis, semplicemente scambiandosi le cose.
Per andare meglio si può attrezzare un angolo camerino con lo specchio, un po’ di spazio per esporre (sedie, divani, letti di casa etc).
Poi per noi mamme la cosa è comodissima se pensiamo alle gravidanze, ai chili di troppo, ai vestiti che non usiamo più perchè la nostra taglia non è stata recuperata 🙁 o alle pile di vestiti acquistati in momenti di shopping compulsivo antistress (ormai un privilegio di pochi): meglio che li usi qualcun altro piuttosto che invecchino e vadano fuori moda nel nostro armadio, giusto?

Lo swap è un ottimo modo per non sprecare e per risparmiare. Parole d’ordine: riciclo, riuso e baratto. Io finora ho sempre ricevuto (per me o per le bimbe) o regalato vestiario, mentre questa cosa dello swap, dello scambio attivo, è proprio bella e nuova.
Con un’amica abbiamo pensato di organizzarne uno a fine aprile, quando più o meno tutti hanno riaperto armadi e scatole per fare il cambio di stagione e abbinare magari un baby swap per scambiare vestitini per i nostri bimbi.
Per la riorganizzazione della casa invece (che paura!) devo ancora trovare un’idea che sia anche terapeutica contro la depressione da arretrati nella gestione domestica … si accettano consigli! Vado a periodi: a volte mi basta chiudere la porta e non vedere, altre mi prende l’ansia da caos arretrato.

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